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L'Editoriale del 14 gennaio 2018

Rimprovera il branco, mamma presa a calci davanti al suo bambino.

Foto InfophotoPrima violenza verbale, poi anche fisica verso una mamma colpevole solo di aver redarguito un gruppo di adolescenti per le bestemmie e il linguaggio volgare. Nel parcheggio di un centro commerciale alle porte di Torino hanno preso a calci e pugni una donna che stava tornado verso la sua auto con la spesa. Aveva manifestato giustamente il suo dissenso per l’atteggiamento e le parole dei ragazzi. La presenza di un bambino piccolo, che forse la mamma voleva proteggere da quelle volgarità, ha reso ancora più odioso l’episodio di cui si è parlato a lungo nei giorni scorsi. Da prete e da educatore vorrei invitare voi genitori a una riflessione, spero condivisa, su quello che è accaduto. Le bestemmie pronunciate da quegli adolescenti forse non sono pronunciate in disprezzo alla religione, ma come espressione di una rabbia che ha radici profonde e che si registrano spesso tra gruppi di giovani e anche di minorenni come mi è capitato spesso di sentire. Non è un modo di prendersela con la religione, che a loro poco importa, ma fa parte di un gergo rabbioso che viene usato tra coetanei e che viene scritto non più sui muri, come qualche decennio fa, ma sugli zaini scolastici con cui vanno in giro. Ma perché tanta aggressività anche in presenza di un bambino piccolo? Sono sicuro che quei ragazzi presi singolarmente non manifesterebbero tanta rabbia e aggressività, eppure quando sono in gruppo è come se emergesse una doppia personalità. La condizione giovanile oggi è indubbiamente una condizione in cerca di qualcosa che non trovano e che chiedono disperatamente al modo adulto. Da qui la necessità di ritrovare la capacità di coinvolgere i nostri ragazzi in una rete educativa condivisa. Mettiamo pure l’accento sulla aggressività dei ragazzi di Torino, ma io metto soprattutto l’accento sul coraggio di quella mamma che non si è girata dall’altra parte e non ha rinunciato a intervenire. Se quella mamma sarà la sola a pensare e ad agire così sarà perdente, ma se una rete di mamme agirà con la stessa determinazione probabilmente non assisteremo più a episodi incresciosi come questo.

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