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L'Editoriale di Don Ettore del 10 febbraio 2019

EritreiCorridoi umanitari: anche a Erba, una famiglia eritrea accolta in “casa Zaccheo”, in piazza Rufo.

Degli ultimi profughi assegnati alla Diocesi ambrosiana entrati in Italia grazie al corridoio umanitario aperto con l’Etiopia due (una coppia) sono stati assegnati alla Caritas di Erba e hanno trovato alloggio in un appartamento che era stato predisposto in “Casa Zaccheo” nello stabile di proprietà della Parrocchia Santa Maria Nascente.

Sono di nazionalità eritrea, e sono stati imbarcati ad Addis Abeba su un volo dell’Ethiopian Airlines insieme ad altri 79 beneficiari dell’iniziativa umanitaria. Atterrati all’aeroporto di Fiumicino alle 4.30 di giovedì 7 febbraio, e sbrigate le formalità burocratiche, hanno proseguito il viaggio in pullman ogni gruppo verso le diocesi di destinazione.

«Il corridoio umanitario viene offerto a migranti particolarmente vulnerabili. Anche a causa delle violenze che hanno subito molti di loro si trovano in condizioni fisiche incompatibili con gli standard di vita dei campi profughi etiopi dove hanno trovato un primo rifugio. Altri rischiano di finire nelle mani dei trafficanti. Le nostre comunità li stanno accogliendo con grande generosità, dimostrando quanto radicato sia il sentimento di pietà umana verso la sofferenza di questi nostri fratelli e sorelle», commenta Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. Ora tocca a noi e dico “noi” perché il desiderio della Caritas è quello di aiutarli progressivamente a riprendersi dalla terribile esperienza nei campi profughi etiopi, ma di farli sentire accolti anche dal territorio dove vivranno almeno per un anno.

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