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L'Editoriale del 13 novembre 2016

L ospitalitaEssere misericordiosi come Dio lo è con noi significa che gli spazi dell’amore si dilatano costruendo ponti umani attraverso gesti di riconciliazione con i fratelli, con la storia; abbattendo le mura dell’orgoglio, della discriminazione, dell’egoismo. Si va verso la conclusione dell’anno giubilare della misericordia. Ci sono state offerte molte occasioni per sperimentare la misericordia del Padre, quella dei fratelli di fede, quelli di noi stessi. Papa Francesco non ha trascurato in tutti modi di ricordare e non solo a parole quanto sia urgente guardare anche alle miserie del mondo con lo sguardo misericordioso del Padre. Ha rilanciato le opere di misericordia come segno concreto di una conversione del cuore. Per dare continuità alla sua sollecita premura verso le periferie del mondo, verso le periferie esistenziali anche noi nella comunità pastorale S. Eufemia, al termine dell’anno Santo della Misericordia vorremo lasciare un segno e, come già annunciato domenica scorsa nella giornata diocesana Caritas, vorremmo rilanciare il PROGETTO DECIMA, cioè, la scelta di raccogliere ogni mese ciò che famiglie e singoli decidono liberamente di mettere a disposizione di coloro che fanno più fatica, perché “nessuno senta di essere solo quando la vita diventa più difficile o dolorosa”. A conclusione dell’anno giubilare dunque, potrebbe essere l’impegno che ogni famiglia si prende consapevolmente e gratuitamente per rendersi protagonista delle opere di misericordia nei confronti dei fratelli. Dalla prima domenica d’ Avvento ripartiremo con la raccolta delle adesioni e delle nuove disponibilità! Accanto al Progetto Decima vorremmo proporre un secondo segno: predisporre una nuova “CASA OSPITALE” da aggiungere alla Rete di accoglienza già gestita dalla Caritas della nostra comunità, ristrutturando insieme un nuovo appartamento messo a disposizione da una delle parrocchie cittadine, perché possa diventare un ulteriore aiuto per famiglie in grave emergenza abitativa.

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