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L'Editoriale del 1 ottobre 2017

Nelle narrazioni giornalistiche i migranti sono numeri, il Papa ha ricordato che sono soprattutto persone.

PapaFrancesco MigrantiAria di festa sul pullman che nella notte di martedì 26 settembre è partito da Milano con a bordo volontari della Caritas e migranti richiedenti asilo nei nostri centri Caritas. Meta del viaggio: Roma. Notte di allegria, canti in tante lingue del mondo, e la speranza di esser vicini a Papa Francesco. Così è stato. Arrivati mercoledì mattina in piazza San Pietro si sono trovati proprio vicini alle transenne e così una donna nigeriana, accolta in una struttura di accoglienza di Lecco, ha potuto presentare al Papa i suoi due figli che li ha abbracciati e benedetti. Forse questi migranti ricorderanno di quel giorno solo l’abbraccio e la benedizione del Papa, ma in realtà la loro presenza insieme a quelle di migliaia di altri richiedenti asilo e di volontari Caritas di tutto il mondo erano a Roma per lanciare la campagna di Caritas Internationalis volta a chiedere canali sicuri per chi si muove fuggendo da guerra, fame, povertà. Il progetto di sensibilizzazione durerà due anni all’insegna della speranza. Il Papa ha sottolineato con forza che è fondamentale condividere il viaggio. Il viaggio si fa sempre in due: c’è chi parte e chi accoglie perché vuole conoscere e dialogare. Nelle narrazioni giornalistiche i migranti sono numeri, il Papa ha ricordato che sono soprattutto persone. L’esodo biblico, come viene chiamato, non è un esodo di numeri, ma di uomini, donne, minori spesso non accompagnati, quindi persone. È perciò fuori luogo alimentare le paure e creare sospetti. Solo nel dialogo si può fare spazio alla speranza sia di chi arriva come di accoglie. Verso metà pomeriggio di mercoledì il pullman riprende la via del ritorno. Si è stanchi, ma gli occhi brillano di gioia per aver visto, toccato, ascoltato Papa Francesco. Forse di tutti i temi trattati si ricorderà poco, ma si ricorderà che il colonnato di san Pietro è come l’abbraccio della Chiesa a chi fugge dal loro paese carico di speranze per il futuro.

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