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L'editoriale del 23 dicembre 2018

Bambino GesuTrasformare la forza della paura in forza
della carità.

Natale dice quanto urgente trasformare la forza della paura in una nuova immaginazione della Carità che non si abitua all’ingiustizia come se fosse naturale, ma in mezzo a tante tensioni e conflitti diventa “casa del pane” (Betlemme significa: casa del pane) “terra di ospitalità”. A Natale i Sacerdoti prendono tra le braccia Gesù e lo pongono nei presepi. Lo faremo anche noi nella Messa della notte. Abbracciando Gesù è come se la Chiesa non avesse più paura di abbracciare e di sollevare l’assetato, il forestiero, l’affamato, l’ignudo, il carcerato. Gesù presente nei presepi è come se ci invitasse a farci carico della speranza, a diventare sentinelle per molti che hanno ceduto sotto il peso della desolazione per aver trovato tante porte chiuse. La tenerezza del bambino Gesù risveglia la nostra sensibilità per riconoscerlo in tutti coloro che vivono ai margini delle nostre città, della nostra società. Ci invita a farli entrare nella nostra storia, nelle nostre vite. Oh come vorrei che la gioia del Natale sia davvero gioia per tutti, perché tutti possano sentire attraverso la Chiesa, attraverso la carità, la tenerezza di Gesù!

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