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L'Editoriale del 27 Novembre 2016

Eremo San Salvatore ScolaUn incontro, una conferma. Martedì 22 novembre per la prima volta il nostro Cardinale Angelo Scola ha visitato l’Eremo San Salvatore sopra Erba nel territorio della Parrocchia di Crevenna. Ha parlato ai laici dell’Istituto Secolare Cristo Re, fondato dal Prof. Lazzati, ribadendo l’importanza che ha ancora oggi la consacrazione laicale «senza uno sguardo "voltato indietro" e sprofondato nel rimpianto. Occorre, invece, domandarci cosa dobbiamo edificare e come farlo». Tra i temi affrontati da Scola ho trovato una conferma su un tema a lui molto caro, ma che affascina anche me e  riguarda la testimonianza e il modo con cui oggi i credenti giocano il loro ruolo nella società e nella Chiesa. «Abbiamo bisogno di persone e di comunità attrattive. Non a caso, il Papa dice che il cristianesimo si comunica per attrazione. Anche Lazzati aveva chiaro che la città dell'uomo non può essere il luogo dell'egemonia, ma deve esserlo della testimonianza. Non dobbiamo convincere o egemonizzare nessuno perché non siamo un partito. Dire testimonianza e non militanza significa l'umiltà e il coraggio di porsi, ciascuno con il proprio temperamento, come segni concreti della bellezza dell'esperienza cristiana e come via per un compimento. Anche contrariamente a una certa visione teologica, che forse si è per fortuna un poco indebolita negli ultimi 20-25 anni, non c'è momento o situazione storica in cui non si possa comunicare l'incontro con Cristo. L'epoca dell'ideologia ci ha invece portato a dimenticare che non viene prima l'analisi, ma il fondamento è vivere il rapporto con Cristo».  

Se penso alla missione delle parrocchie nel difficile compito della trasmissione della fede, non posso non tenere cara questa intuizione: il cristianesimo si comunica per attrazione. Lo dovremmo tenere sempre presente, dalla iniziazione cristiana (catechismo) a tutte le forme di servizio e di presenze organizzate della parrocchia.

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