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L'Editoriale del 8 Gennaio 2017

homelessHo seguito con grande interesse l’iniziativa del Cardinale di Milano di invitare nel giorno della Epifania otto senza fissa dimora a pranzo in arcivescovado a Milano. È un bel segno che ricalca quanto sta facendo da tempo Papa Francesco. Finalmente dico io non si parla di poveri ma si comincia a stare con loro. Mi rivedo pienamente con i senza fissa dimora che come Caritas ospitiamo al rifugio notturno Caritas allestito a Lecco per i senza fissa dimora del nostro territorio. Con loro ceniamo e pranziamo spesso insieme. E, forse per l’effetto Francesco, registro una grande attenzione del territorio ecclesiale lecchese che organizza cene con i senza fissa dimora ospitandoli presso istituti religiosi e parrocchie. C’è una mobilitazione del volontariato e non solo cattolico che allarga il cuore alla speranza. Da anni per esempio un ristorante lecchese offre la cena di Natale alla vigila, e di capodanno, sempre alla vigilia, ai senza fissa dimora in collaborazione con Caritas. È cresciuta una sensibilità negli ultimi anni del volontariato che si prenda cura di coloro che sono sulla strada per mille ragioni diverse. Il freddo, le notti lunghissime, sono rese meno dure dall’accoglienza che Caritas offre a loro. Forse di tanti volontari che in questi mesi freddi si stanno prendendo cura degli uomini e delle donne della strada non parleranno i giornali e le televisioni. Ma vi assicuro che stanno accompagnando queste persone costantemente con un calore umano  che è ancora più importante di dare loro un tetto e un letto.

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