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L'Editoriale del 2 luglio 2017

Editoriale020707Ricominciare

Rettitudine, profezia, coraggio, fedeltà alla Chiesa e ai poveri. Non trovo altre parole per definire don Mazzolari e don Milani. La visita del Papa a Barbiana e a Bozzolo segna un reinizio della vita di due Sacerdoti che si sono posti nella Chiesa e nella società del loro tempo con una coerenza evangelica senza pari. Eppure hanno dovuto soffrire tanto, troppo per una Chiesa che non li ha capiti, ma mortificati, esclusi, emarginati. Vescovi che hanno sentito la loro presenza nella chiesa locale con un senso di fastidio arrivando a dire e a fare cose che non certo in linea con il Vangelo. Eppure loro hanno tanto amato la chiesa da desiderare fino in fondo di essere capiti, ascoltati per la passione che si portavano dentro accomunati dal desiderio di stare davvero con i poveri, i diseredati, gli emarginati. Uomini che hanno vissuto da poveri e veramente con i poveri. Dedicando loro tutte le loro capacità umane, spirituali, intellettuali, culturali. Uomini e preti che hanno amato gli “ultimi” portandoli a ruoli di protagonismo di cui ancora oggi se parla. Dopo la visita del Papa a Barbiana e a Bozzolo tutti a sciorinare elogi al Papa per il coraggio che ha avuto di una riabilitazione dei due Sacerdoti. Ma non va dimenticato che il Papa ha solo avuto il coraggio di “schierarsi”, di compiere un gesto controcorrente: dire che la Chiesa riconosce il ruolo profetico che hanno avuto, il coraggio di dire verità scomode, sia l’uno che l’altro. Eppure erano solo “parroci”, preti semplici, e chissà quanti altri hanno dovuto soffrire per le incomprensioni dell’autorità della Chiesa. Loro hanno avuto il merito di scrivere libri, articoli, parlare con i mezzi della comunicazione di allora e il loro pensiero è codificato in tanti scritti. Altri profeti forse non sono balzati alla ribalta perché non hanno avuto la capacità o la possibilità di scrivere, ma non per questo sono meno importanti per la loro testimonianza nella Chiesa. Grazie Papa Francesco perché con il tuo gesto hai riportato all’attenzione della Chiesa e dell’opinione pubblica il ruolo di quanti si pongono come figure capaci di guardare avanti di intravvedere strade che poi altri percorreranno, ma sempre nella fedeltà al Vangelo.

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