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L'Editoriale del 9 ottobre 2016

GiocoIl gioco dilaga e - benché irrori di denari le esangui casse statali - provoca danni sociali diffusi, tanto da essere ormai riconosciuti come malattie curabili dal sistema sanitario (con relativi costi). Ormai quella dell'azzardo è diventata una tra le principali industrie del paese. Ma semina disagi che sfilacciano migliaia di esistenze e di famiglie. Dunque, necessiterebbe di una regolamentazione. E invece no! Ora si sponsorizza anche la nazionale di calcio. Tutto è business  tutto va bene purchè entri una valangata di soldi, anche se sarebbe più utile una valangata di gol che non arrivano. Chi guarda solo al business non ha mai incontrato uomini e donne che si sono giocato all’azzardo tutto. Si sono rovinati rapporti e famiglie con il gioco. Sono rimasti senza soldi perché giocati con la speranza di vincere. Si comincia con poco con un “innocuo” gratta e vinci e poi credi di poterti controllare e quindi vai avanti, vai avanti, vai avanti fino a diventarne dipendente. Oggi in Italia la dipendenza da gioco viene prima delle dipendenza da alcol e da sostanze. Il marchio di una società che gestisce il gioco d’azzardo sulle maglie della nazionale anche quelle giovanili? No! In Italia si stima che siano più di un milione i malati cronici per ludopatie, con costi enormi per la sanità, risorse che sono tolte naturalmente al altri campi della sanità. Una parola scritta su una maglia di calcio ha un suo peso e non è per nulla innocua. Nei centri di ascolto Caritas, pur nella vergogna di ammetterlo, vengono sempre più persone che si stanno mangiando fuori tutto col gioco. Al rifugio notturno di Lecco incontri troppi ospiti che sono sulla strada a causa del gioco. Forse è giunto il momento di prendere posizione e se non si riuscirà a ridurre il fenomeno, molti ci stanno provando, almeno che non si favorisca. Una sponsorizzazione sulla maglia della nazionale no, proprio no.
Carlo Tavecchio pensaci, non dire che è solo una partenership portatrice di valori.
Quali? Li vedi solo tu.
Io in Caritas vedo solo danni del gioco d’azzardo!

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