L'Editoriale del 24 Dicembre 2017
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- Pubblicato: Giovedì, 21 December 2017 21:17
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Como, "niente cibo e latte caldo ai clochard": polemiche per lʼordinanza del sindaco.
Per il primo cittadino è una questione di decoro urbano: allontanati dai vigili i volontari che portavano la colazione.
Ma cosa è il decoro urbano?
A giudicare da ciò che ha mosso il sindaco di Como a vietare ai senzafissadimora di sostare in alcuni luoghi della città, e ai volontari che portavano loro cibo e bevande calde oltre che coperte, il decoro urbano è una città che rende invisibili i senzatetto, gli accattoni, i disperati in generale.
Già è più facile renderli invisibili che trovare soluzioni per l’assistenza ad una umanità smarrita di uomini e donne senza più dignità. Del resto perché stupirci. Accadde anche duemila anni fa. Hanno faticato parecchio a trovare un alloggio di fortuna per far nascere un figlio i due “immigrati” venuti dal nord della Palestina verso uno sperduto paesino del sud della Palestina di nome Betlemme. Erano stranieri come fidarsi di loro? E più di una volta si sono sentiti dire “non c’è posto!” Non c’è posto sotto i portici, non c’è posto presso i palazzi, non c’è posto nelle stazioni, ecc. Non c’è posto! In nome di che? In nome di un decoro, perché la città a Natale deve apparire una città ordinata, pulita, tranquilla, sfolgorante di luci! Rendiamo invisibili i poveri e la città lascia tutti tranquilli.
Io però continuo a tormentarmi sulla domanda iniziale: ma cosa è decoro in una città? Sarò un sognatore ma mi piacerebbe passeggiare per Como e non trovare disperati in giro, non perché qualcuno li ha sloggiati, ma perché almeno a Natale seduti a tavola nelle famiglie accoglienti dei comaschi.